Piscina da terrazzo: i consigli per igiene, pulizia e salute
Una piscina da terrazzo, per quanto piccola, è un sistema chiuso che può facilmente diventare un terreno fertile per batteri, alghe e altri microrganismi se non gestita correttamente. L’acqua stagnante, l’esposizione al sole e i detriti portati dal vento sono solo alcune delle sfide che incontrerai. Una manutenzione regolare non solo preserva l’estetica della piscina, ma protegge anche la salute di chi la usa, prevenendo irritazioni cutanee, infezioni o problemi respiratori legati a una cattiva qualità dell’acqua.
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Prima di parlare di pulizia, è importante partire dalla base: la scelta della piscina stessa. Le piscine da terrazzo possono essere gonfiabili, rigide (in plastica o fibra di vetro) o costruite su misura. Ogni tipologia ha pro e contro che influiscono sulla manutenzione:
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Gonfiabili: economiche e facili da installare, ma più delicate e difficili da pulire a fondo.
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Rigide: resistenti e longeve, ideali per un uso prolungato, con superfici lisce che facilitano la rimozione dello sporco.
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Su misura: perfette per adattarsi al terrazzo, ma richiedono un investimento iniziale maggiore e una progettazione attenta per il drenaggio e il peso.
Assicurati che il terrazzo possa sostenere il peso della piscina piena (acqua, struttura e persone). Consulta un ingegnere strutturale per evitare problemi. Inoltre, opta per materiali non porosi e resistenti agli agenti atmosferici, che riducono l’accumulo di sporco e muffa.
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Ilfiltraggio è essenziale per mantenere l’acqua limpida e sicura. Anche nelle piscine da terrazzo più piccole, un buon sistema di filtrazione fa la differenza. Ecco le opzioni principali:
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Filtri a cartuccia: compatti e facili da pulire, perfetti per piscine di piccole dimensioni. Vanno lavati o sostituiti regolarmente.
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Filtri a sabbia: più efficaci per rimuovere particelle fini, ma richiedono spazio e una manutenzione più complessa.
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Skimmer: utili per raccogliere foglie, insetti e altri detriti superficiali prima che si depositino sul fondo.
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pH: deve essere tra 7.2 e 7.6. Un pH troppo basso (acido) irrita pelle e occhi, mentre un pH troppo alto favorisce la formazione di alghe e depositi di calcare.
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Cloro: disinfetta l’acqua eliminando batteri e microrganismi. Usa pastiglie o granulari, mantenendo un livello di cloro libero tra 1 e 3 ppm (parti per milione).
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Alcalinità: stabilizza il pH, ideale tra 80 e 120 ppm.
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Durezza calcica: evita incrostazioni o corrosione, mantenendola tra 200 e 400 ppm.
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Superficie: usa un retino per rimuovere foglie, insetti e detriti galleggianti ogni giorno.
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Fondo e pareti: utilizza una spazzola a manico lungo o un aspiratore per piscine (manuale o automatico) per eliminare sporco e sedimenti. Fallo almeno una volta a settimana.
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Bordi: pulisci la linea d’acqua con una spugna e un detergente delicato per evitare accumuli di grasso o calcare.
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Usa un alghicida settimanalmente come misura preventiva.
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Copri la piscina con un telo quando non la usi per ridurre l’esposizione alla luce solare.
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Mantieni il cloro e il pH nei range corretti, perché le alghe prosperano in acqua sbilanciata.
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Fai la doccia prima di entrare in piscina per rimuovere sudore, creme e oli che inquinano l’acqua.
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Evita di usare la piscina se hai ferite aperte o infezioni cutanee.
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Non lasciare bambini incustoditi, anche se la piscina è poco profonda.
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Controlla che l’acqua non abbia odori strani o sia torbida: potrebbe indicare un problema chimico o batterico.
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Primavera: pulisci a fondo, riattiva il sistema di filtraggio e bilancia l’acqua prima dell’uso.
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Estate: aumenta la frequenza di filtraggio e controllo chimico per l’uso intenso e il caldo.
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Autunno/Inverno: svuota e riponi la piscina o preparala per l’inattività con prodotti antigelo (se applicabile).
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Tieni a portata di mano un kit di emergenza con retino, spazzola e tester.
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Evita di mangiare o bere vicino alla piscina per non contaminare l’acqua.
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Controlla il livello dell’acqua: se è troppo basso, il filtro potrebbe non funzionare bene; se troppo alto, l’efficacia dello skimmer diminuisce.
