Acne, casi in crescita mondiale: i 10 errori da evitare
L’acne non è più una semplice fase dell’adolescenza, ma una vera e propria condizione infiammatoria cronica in forte crescita a livello globale. Secondo i dati del Global Burden of Disease Study, ripresi in un articolo del British Journal of Dermatology, la prevalenza nei giovani tra 10 e 24 anni è aumentata del 14% dal 1990, passando da 8.563 a 9.790 casi ogni 100.000 abitanti.
Fonti:
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Global Burden of Disease: https://vizhub.healthdata.org/gbd-results/
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British Journal of Dermatology: https://academic.oup.com/bjd )
L’aumento coinvolge soprattutto gli adolescenti tra i 10 e i 14 anni e colpisce in modo più marcato le ragazze, che registrano un’incidenza del 25% superiore rispetto ai coetanei maschi. Le differenze geografiche sono significative: l’acne è più diffusa in America Latina, Asia Orientale, Africa e Medio Oriente, mentre Europa e Australia mostrano livelli più contenuti.
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Stress, alimentazione, inquinamento, uso intensivo dei dispositivi digitali e pressione estetica alimentata dai social media rendono oggi l’acne un fenomeno complesso, che intreccia aspetti dermatologici, psicologici e sociali.
Secondo la dermatologa Dott.ssa Benedetta Salsi, «l’acne incide non solo sull’aspetto fisico, ma anche sul benessere emotivo. Oggi disponiamo di tecnologie avanzate, come i laser di ultima generazione, ma prima di tutto è fondamentale evitare gli errori più comuni legati a disinformazione o rimedi improvvisati».
Un’innovazione rilevante arriva proprio dall’Italia: Accure, un laser sviluppato da Quanta System, che utilizza una lunghezza d’onda di 1.726 nm per agire direttamente sulle ghiandole sebacee e ridurre la produzione di sebo, intervenendo quindi sulla causa principale dell’acne.
Il peso psicologico dell’acne
Per molti giovani, l’acne è più di un problema estetico: influisce sulla percezione di sé, sulle relazioni e sulla qualità di vita.
La psicologa Dott.ssa Alessia Pellegrino spiega: «Il disagio si manifesta con imbarazzo, vergogna e insicurezza, portando spesso al ritiro sociale. Non è un semplice problema di autostima: la persistenza dell’acne può favorire ansia e, in alcuni casi, sintomi depressivi».
Pellegrino sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare, che integri aspetti clinici e mentali per un percorso di cura realmente efficace.
I 10 errori da evitare nel trattamento dell’acne, secondo la dermatologa Benedetta Salsi
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Usare lo stesso trattamento per tutti
Ogni tipo di acne richiede un approccio personalizzato. -
Ignorare i fattori ormonali
Nelle donne squilibri o variazioni ormonali influiscono sull’andamento della patologia. -
Affidarsi a rimedi “popolari” o casuali
Le soluzioni fai-da-te rischiano di peggiorare la situazione. -
Usare antibiotici topici in monoterapia
Un approccio scorretto che favorisce lo sviluppo di resistenze. -
Trascurare le terapie combinate
La sinergia tra farmaci topici, trattamenti sistemici e tecnologie è spesso la scelta più efficace. -
Non utilizzare creme idratanti non comedogeniche
Una pelle disidratata risponde peggio ai trattamenti. -
Abusare degli antibiotici
L’acne non è un’infezione tradizionale e l’uso improprio dei farmaci è controproducente. -
Evitare il dermatologo
Nei casi resistenti è essenziale il supporto specialistico per prevenire cicatrici e danni psicologici. -
Usare ceretta o trattamenti di resurfacing durante terapie con isotretinoina
Aumenta il rischio di cicatrici. -
Esporsi al sole senza protezione
L’uso di farmaci topici fotosensibilizzanti richiede sempre una crema solare adeguata.
L’aumento dell’acne a livello mondiale e il suo impatto psicologico richiedono una maggiore consapevolezza e una gestione più attenta. La tecnologia offre oggi soluzioni mirate e sempre più evolute, ma la prima forma di cura resta una corretta informazione, una routine adeguata e il supporto di professionisti qualificati.
