Alimentazione per il benessere delle ossa dopo i 50 anni
I 50 anni sono uno spartiacque importante per il corpo e la mente. Considerati da tanti come un vero e proprio nuovo inizio, vanno approcciati considerando la necessità, in diversi ambiti della quotidianità, di apportare cambiamenti.
Questo deve accadere, per esempio, quando si parla del benessere delle ossa. Dopo i 30 anni, il corpo comincia a essere interessato da un vero e proprio processo di perdita della massa ossea.
Se non si interviene con adeguati cambiamenti a livello alimentare, il rischio è di avere a che fare con criticità come le fratture. Numeri alla mano, il 34% delle donne over 50 sperimenta concretamente questo rischio, dovuto alla cessazione della sintesi di calcio.
Certo, rispetto al passato la gestione di queste problematiche è migliorata notevolmente. Gli interventi sono a bassa invasività e, nei casi in cui il paziente non si può muovere di casa, è possibile usufruire di servizi come quelli disponibili su radiografiaadomicilio.it, portale tramite il quale è possibile prenotare rx direttamente a casa e in tutta sicurezza.
Prevenire, in ogni caso, è sempre meglio che curare. In questa circostanza, si può partire dall’alimentazione.
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L’importanza delle verdure a foglia verde
Seguire un regime alimentare orientato al miglioramento del benessere delle ossa vuol dire, per forza di cose, considerare l’assunzione di verdure a foglia verde.
Sono ricche di calcio, ma anche di un altro nutriente prezioso per le nostre ossa, ossia la vitamina D.
Degno di nota è anche il magnesio, il cui apporto adeguato è associato a risultati ottimi per quanto riguarda la prevenzione delle fratture.
La verità su latte e formaggi
Per lungo tempo si è ritenuto che l’assunzione di latte e formaggi rappresentasse una delle chiavi di volta della prevenzione dell’osteoporosi. Le cose, e a parlare sono dati scientifici, potrebbero non essere così.
Da citare a tal proposito è uno studio scientifico, che ha visto impegnato un team di esperti attivi presso la George Mason University. Il risultato del loro lavoro, pubblicato sulle pagine della rivista Menopause, è stato raggiunto analizzando la situazione di 2000 donne in pre-menopausa o in menopausa da poco.
Tenendo traccia della loro situazione clinica per ben 10 anni e analizzando le loro abitudini alimentari, è stato possibile scoprire che l’incidenza dell’osteoporosi non era così tanto legata come si pensava al consumo di latte e latticini.
In un periodo come la terza età in generale e la menopausa per le donne, il fabbisogno di calcio aumenta – si arriva anche a 1500 mg al giorno – ed è importantissimo variare le fonti.
Oltre ai latticini, è bene ricordare le già citate verdure a foglia verde, così come un frutto come l’arancia, chiamato in causa, nei mesi freddi dell’anno, soprattutto per la sua ricchezza in vitamina C.
Una fonte di calcio insospettabile
Sì, non tutti sanno che l’arancia può essere annoverata tra le fonti di calcio. Esiste anche un altro riferimento che dire insospettabile è poco: l’acqua.
Spesso, sbagliando e procedendo con il fai da te, ci si lascia prendere dallo shopping compulsivo di integratori, dimenticando che il più efficace in assoluto è nei nostri bicchieri diverse volte al giorno.
Quali alimenti tenere sotto controllo
Per il benessere delle ossa, è cruciale tenere sotto controllo l’assunzione di alcuni alimenti. In particolare, vanno messi nel piatto con moderazione quelli ricchi di fosforo, un minerale che accelera i tempi di dispersione del calcio.
Attenzione a carne rossa, da moderare pure per il suo alto contenuto in grassi saturi, e a cibi con troppi conservanti (anch’essi, al di là del tema di queste righe, sono da assumere in quantità ridotte).
Essenziale, infine, è moderare l’apporto di sodio, che non vuol dire ridurre solo il sale, ma fare attenzione pure ad alimenti come il pane in cassetta.

