Coronavirus. Farmaci usati contro l’artrite reumatoide sono efficaci per combattere i problemi respiratori delle polmoniti interstiziali

Coronavirus. Farmaci usati contro l’artrite reumatoide sono efficaci per combattere i problemi respiratori delle polmoniti interstiziali

Coronavirus: le prime notizie giungono dalla Cina

Nel dicembre 2019 dilaga nella città cinese di Wuhan un’infezione respiratoria grave, che in molti casi sfocia in una forma di polmonite mortale.

Il 9 Gennaio 2020 la Cina informa che si tratta di malattia infettiva causata da un coronavirus, mai entrato prima a contatto con l’essere umano.

Questa infezione viene chiamata Covid-19 e l’agente patogeno è chiamato SARS-COV-2.

Con queste parole ho sintetizzato parte di quanto riportato dal giornalista A. Griguolo, in un sito internet di salute e benessere, in merito al Coronavirus.

Si arriva alla pandemia

L’emergenza epidemiologica si diffonde in Germania e in Italia e diventa pandemica: la diffusione Coronavirus include il continente americano, Australia, Africa,  gli altri stati europei, Israele, mentre nessuna notizia giunge dalla Russia.

Oggi, la Cina, riuscita ad arrestare la diffusione del Covid-19, con l’adozione di misure rigide di isolamento per la popolazione, è fuori dalla pandemia Coronavirus, causa di molti decessi, e sta aiutando l’Italia con l’invio di medici e infermieri e con le linee guida di trattamento per il Covid-19, stabilite dalla commissione sanitaria cinese.

Tocilizumab

In queste linee guida, il Tocilizumab, farmaco immunosoppressore, è efficace contro i danni gravi ai polmoni causati dal Coronavirus, in molti pazienti.

Contro lo specifico di questo virus si spera nella sperimentazione di un vaccino poiché il Tocilizumab, agisce solo sulle gravi difficoltà respiratorie delle polmoniti interstiziali che il Covid-19 può innescare.

Il Tocilizumab è un farmaco immunosoppressore e nello specifico un anticorpo monoclonale, cioè una proteina con una sequenza di aminoacidi, capace di arrestare la risposta immunitaria incontrollata di sovrapproduzione di cellule immunitarie, innescata dall’organismo per difendersi dall’agente patogeno Covid-19.

Il farmaco è stato usato in Cina e seguendo, l’Italia, la prassi sperimentata dai cinesi, esso ha dato già i primi risultati su due pazienti dell’ospedale Cotugno di Napoli, dopo 24 ore dalla somministrazione.

Questi gli ultimi incoraggianti aggiornamenti.

Perché ricorrere al Tocilizumab, usato per l’artrite reumatoide?

L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune e il sistema immunitario degli individui affetti distrugge cellule sane dello stesso organismo, poiché non le riconosce come appartenenti ad esso e le annienta come estranee e pericolose per lo stesso. In questo modo, l’anomalo funzionamento del sistema immunitario, formando anticorpi contro se stesso, provoca all’organismo di alcuni soggetti, queste forme di polmoniti interstiziali autoimmuni.

Il Tocilizumab, usato in queste complicazioni provocate dall’artrite reumatoide è adatto alle stesse complicazioni che può innescare il Covid-19.

La mappatura genetica del virus è necessaria per migliorare ulteriormente gli strumenti diagnostici, per ottenere antivirali specifici e un vaccino contro di esso.

Mi permetto di sperare che la sperimentazione di un vaccino contro l’agente patogeno Covid-19 sia la strada giusta da percorrere anche per una futura  cura definitiva dell’artrite reumatoide.

Uno sguardo sulle linee generali che definiscono i virus

I virus sono microorganismi acellulari parassiti obbligati. Non avendo essi struttura cellulare si replicano sfruttando enzimi e organelli della cellula ospite.

Si chiama virione la particella virale quando si trova in sede extracellulare cioè prima di penetrare la cellula ospite. Quando invece è nella fase di attiva replicazione endocellulare cioè dentro l’ospite è chiamata virus. I virioni abitano l’aria, gli alimenti, l’ambiente, mentre i virus sono confinati nella cellula ospite.

Il virione cerca l’ospite per vivere perchè al di fuori della cellula ospite ha un tempo limitato di sopravvivenza.

Il nucleo di questi microorganismi ha un rivestimento proteico ed è formato da materiale genetico, cioè da un acido nucleico, che può essere Dna o RNA e mai entrambi contemporaneamente.

La notevole varietà nel genoma virale implica differenti strategie replicative.

I coronavirus sono virus a RNA singolo a polarità positiva dal diametro di circa 80-160 nm. Il nome del virus deriva dalla classica forma a trasmissione a “corona” apprezzabile al microscopio elettronico.

Antonella Domenica Amato

Vivo a Catania. Mi interessano gli approfondimenti scientifici e mi occupo di divulgazione scientifica.
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