Covid-19 probabilmente collegato ad una sindrome infiammatoria simile a quella di Kawasaki

Covid-19 probabilmente collegato ad una sindrome infiammatoria simile a quella di Kawasaki

Nello Stato di New York 100 bambini sono affetti da una rara e pericolosa sindrome infiammatoria, simile a quella di Kawasaki, e probabilmente collegata al Covid-19.

Il governatore dello Stato di New York, Cuomo, parla di 3 bambini morti di 5, 7 e 18 anni tra i casi menzionati che interessano una fascia di età dai 5 ai 14 anni.

Il sindaco di New York, De Blasio, afferma che i casi riguardanti la sindrome simile alla Kawasaki  nella città di New York sono 52 e c’è già una vittima.

La sindrome simile alla Kawasaki può presentarsi a distanza di un paio di settimane dall’infezione da Sars-Cov-2

Le manifestazioni riguardano l’età pediatrica e sono di iper-infiammazione e quasi sempre collegati al Nuovo Coronavirus.

Questa malattia iper-infiammatoria si può manifestare in due gruppi diversi della fascia pediatrica: età inferiore ai tre anni ed età maggiore ai sette anni. Differisce dalla sindrome di Kawasaki che invece non si presenta mai dopo i sei anni e al contrario della Kawasaki non risponde a terapie con immunoglobuline endovena.

I bambini con la sindrome simile alla Kawasaki presentano febbre persistente, rash cutaneo, dolori articolari, dolori addominali con diarrea. Poco frequente il coinvolgimento polmonare mentre si parla di infiammazione cardiaca chiamata miocardite. Aumento negli esami del sangue di indici infiammatori come VES e PCR.

Contrariamente alla Kawasaki questi bambini non presentano lingua a fragola, la congiuntivite e la tumefazione dei linfonodi del collo.

La sindrome porta con sé rischi gravi che inizialmente sono simili ad una setticemia, infezione del sangue che si propaga a tutto l’organismo.

La cura interessa farmaci che spengono l’infiammazione, quali il cortisone e farmaci che bloccano in maniera specifica alcune molecole dell’infiammazione come l’Interleuchina-1.

Le parole di Lorenzo D’Antiga, Direttore della Pediatria dell’Ospedale di Bergamo a tal proposito e in merito alla registrazione di casi simili a quelli dello Stato di New York nelle zone lombarde dilaniate dal nuovo Coronavirus.

 

Non tutti i piccoli pazienti sono risultati positivi a Sars-Cov-2 e dovremo provvedere ad effettuare a tutti i test sierologici. La nostra ipotesi è che da sempre sia la famiglia dei coronavirus ad essere responsabile della malattia di Kawasaki, rimasta finora di origine sconosciuta. Tra i coronavirus Sars-Cov-2 è il più cattivo, per questo la malattia di Kawasaki si manifesta in modo più severo.

Perché il cortisone e l’Interleuchina-1 per la sindrome simile al morbo di Kawasaki?

I cortisonici sono farmaci derivati dagli ormoni glicocorticoidi prodotti dalla corteccia surrenale. Hanno azione anti-infiammatoria e immunosoppressiva e sono usati in numerose malattie reumatiche caratterizzate da infiammazione e iperattivazione del sistema immune, quali artrite reumatoide, polimialgia reumatica, le connettiviti e le vasculiti.

Le attività biologiche dell’Interleuchina-1 sono molteplici: stimola la proliferazione e la differenziazione delle cellule T, ha un ruolo importante nell’attivazione dei linfociti B, nella proliferazione dei fibroblasti e nello stimolare la sintesi di proteine infiammatorie; agisce in sinergia con fattori di crescita ematopoietici, su precursori midollari molto immaturi, induce il riassorbimento delle cartilagini; interviene nella pirogenesi, induce la produzione di interleuchina-2 e a sua volta stimola la proliferazione dei Linfociti T.

 

 

     Tomisaku Kawasaki (al centro a destra)  all’ottavo simposio internazionale sulla malattia di Kawasaki,2005

 

Malattia di Kawasaki. Storia   

La malattia di Kawasaki è così chiamata in onore del pediatra giapponese Tomisaku Kawasaki, il quale, nel gennaio del 1961, descrisse per primo la suddetta condizione in un bambino di 4 anni ricoverato all’Ospedale Croce Rossa di Tokyo e presentante febbre da diversi giorni, labbra arrossate, lingua a fragola, iperemia orofaringea, eritema diffuso con desquamazione di mani e piedi, e linfadenopatia. Negli anni seguenti Kawasaki e colleghi riscontrarono altri casi analoghi che permisero di approfondire le caratteristiche della malattia che è una vasculite sistemica a carico dei vasi sanguigni di piccolo-medio calibro, che colpisce soprattutto i bambini al di sotto dei cinque anni e che causa febbre e un particolare esantema o rush cutaneo.

Può portare gravi complicazioni al cuore e alle arterie coronarie se non trattata bene.

 

 

 

 

Antonella Domenica Amato

Vivo a Catania. Mi interessano gli approfondimenti scientifici e mi occupo di divulgazione scientifica.
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