Diagnosticare malattie degenerative mediante lo screening vocale

Diagnosticare malattie degenerative è possibile attraverso l’utilizzo di di un algoritmo.
Lo spinoff Voicewise è un progetto di screening sanitario che nasce dalla realizzazione di un algoritmo capace di evidenziare minime variazioni della voce del soggetto malato sia per diagnosticare malattie degli organi interni che per malattie neuro-degenerative. Ad oggi sono stati registrati livelli di accuratezza tra il 95% e il 98%.
L’algoritmo Voicewise è stato messo a punto presso l’Università Tor Vergata a Roma dal team delll’ingegnere prof. Giovanni Saggio. L’idea è quella di sfruttare l‘intelligenza artificiale per analizzare le alterazioni della voce per fini diagnostici di malattie, ma trova sbocco anche in altri settori quali sport, wellness, sicurezza.
Nell’ambito sanitario l’algoritmo oltre ad individuare una diagnosi mediante l’analisi della voce del paziente è anche in grado di monitorare l’evoluzione della malattia.
Da quest’anno il progetto è stato supportato da Huawei Italia nella diagnosi covid, eliminando ogni rischio di contatto con il paziente. Huawei Italia ha fornito dispositivi mobili di ultima generazione per la sperimentazione che attraverso l’uso di una App, registra e acquisisce da remoto le voci dei pazienti nei reparti Covid.
E’ così che l’uso dello smartphone come strumento quotidiano di prevenzione, diagnostica e monitoraggio delle patologie consentirà di fornire soluzioni non invasive e a costi bassissimi.
Voicewise è un test che ha trovato già risposte per altre malattie, in particolare nel caso del virus SARS-Cov-2. In questo caso vennero rilevate la presenza in pazienti con sintomi molto simili a quelli della normale influenza stagionale e di altre infezioni respiratorie. Ma come funziona? Il professor Saggio spiega che al paziente vengono forniti dei codici così da garantire l’anonimato e i ricercatori lavorano solo sulla voce: parole e frasi, ma anche tosse e respiro. Su 150 pazienti sottoposti al test furono scoperti casi di Coronavirus in soggetti negativi al tampone, la cui positività fu confermata dal test sierologico.