La lezione di Lorenzo de’ Medici: come la consapevolezza del tempo influenza il benessere

La lezione di Lorenzo de’ Medici: come la consapevolezza del tempo influenza il benessere

 

La Canzona di Bacco, composta da Lorenzo de’ Medici (il Magnifico), è una delle poesie più celebri del Rinascimento italiano e rappresenta un inno alla vita e ai piaceri terreni. Scritta nel contesto delle feste carnevalesche fiorentine, la poesia riflette lo spirito del tempo, caratterizzato da un rinnovato interesse per l’antichità classica e un approccio edonistico alla vita, pur mantenendo una consapevolezza della sua brevità e fugacità.

Contesto Storico e Culturale

Lorenzo de’ Medici (1449-1492) fu non solo un abile politico e mecenate, ma anche un poeta e scrittore di grande sensibilità artistica. La Firenze del suo tempo era un centro di cultura, arte e pensiero umanistico, e Lorenzo ne fu uno dei principali promotori. La sua poesia risente dell’influenza dei classici latini e greci, che venivano riscoperti e studiati con passione dagli intellettuali del tempo. La Canzona di Bacco riflette questa eredità classica, combinando temi e motivi dell’antichità con una visione rinascimentale del mondo.

Struttura e Contenuto

La poesia è composta da una serie di stanze (strofe) e segue uno schema metrico regolare, caratterizzato da versi brevi e ritmati, che conferiscono alla composizione un tono vivace e festoso. La canzone è attribuita a Bacco, il dio romano del vino e della festa, e Arianna, sua compagna, e si apre con il celebre invito: “Quant’è bella giovinezza, / che si fugge tuttavia!” Questo verso introduce immediatamente il tema centrale della poesia: la celebrazione della giovinezza e dei piaceri della vita, che devono essere goduti appieno prima che il tempo li porti via.

Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Quest’è Bacco ed Arianna,
belli, e l’un de l’altro ardenti:
perché ‘l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.

Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati
ballon, salton tuttavia.

Chi vuol esser lieto, sia
di doman non c’è certezza.
Queste ninfe hanno anco caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo,
se non gente rozze e ingrate:
ora insieme mescolate
suonon salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Questa soma, che vien drieto
sopra l’asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d’anni pieno;
se non può star ritto, almeno
ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Mida vien dopo a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.

E che giova aver tesoro,
s’altro poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi siàn, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.

Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò ch’a esser convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

 

Ogni strofa ripete la stessa struttura, con un invito a godere della vita e delle sue gioie, seguito dalla riflessione sulla loro fugacità. Il ritornello, “Chi vuol esser lieto, sia: / di doman non c’è certezza”, ribadisce questo concetto, suggerendo che l’unico modo sensato di vivere è quello di godere del presente, poiché il futuro è incerto e imprevedibile.

Temi Principali

  1. Carpe Diem: Il tema dominante della Canzona di Bacco è l’invito a cogliere l’attimo (carpe diem), un topos che affonda le radici nella letteratura classica, in particolare in Orazio. Lorenzo de’ Medici lo ripropone in un contesto rinascimentale, esortando i lettori a non rimandare i piaceri della vita, poiché il tempo scorre inesorabile e la giovinezza è destinata a svanire.
  2. La Fugacità della Vita: Accanto all’esaltazione della vita e dei piaceri, la poesia è intrisa di una consapevolezza malinconica della loro brevità. La bellezza, la giovinezza e la felicità sono tutte transitorie, e la consapevolezza della loro caducità rende ancora più urgente l’invito a godere del presente. Questo tema è espresso non solo nelle parole, ma anche nel ritmo incalzante della poesia, che sembra rispecchiare il rapido scorrere del tempo.
  3. Edonismo Rinascimentale: La poesia riflette anche un atteggiamento edonistico, tipico del Rinascimento, che vede nella ricerca del piacere e della bellezza una delle principali finalità dell’esistenza umana. Tuttavia, questo edonismo è temperato da una certa saggezza e misura: non si tratta di un’esaltazione del piacere fine a sé stesso, ma di un invito a vivere la vita con pienezza e consapevolezza.
  4. Mito e Allegoria: L’uso di figure mitologiche come Bacco e Arianna non è solo decorativo, ma ha una funzione allegorica. Bacco rappresenta il dio del vino e della liberazione dai vincoli quotidiani, simbolo di un’esistenza vissuta al massimo delle sue potenzialità. Arianna, che nella mitologia classica viene abbandonata da Teseo e poi trovata e amata da Bacco, può simboleggiare l’anima umana, salvata dai dolori e dalle preoccupazioni grazie alla gioia e all’amore.

Interpretazione e Significato

La Canzona di Bacco può essere interpretata come un inno alla vita, ma anche come una meditazione sulla condizione umana. Da un lato, Lorenzo de’ Medici invita a godere dei piaceri e delle bellezze della vita; dall’altro, c’è una sottile malinconia che pervade il testo, un riconoscimento della fragilità e della transitorietà dell’esistenza umana. Questo dualismo è tipico della sensibilità rinascimentale, che cercava di conciliare l’amore per la vita terrena con una consapevolezza più profonda del destino umano.

Lorenzo ci ricorda che la giovinezza e i suoi piaceri sono effimeri, e che dobbiamo vivere ogni momento con intensità, senza lasciarci sopraffare dalle preoccupazioni per il futuro. La consapevolezza dell’incertezza del domani, lungi dall’essere motivo di angoscia, diventa un incentivo a vivere pienamente il presente.

La Canzona di Bacco di Lorenzo de’ Medici è un’opera che, pur nella sua apparente leggerezza, racchiude una riflessione profonda sulla vita e sulla condizione umana. È un invito a celebrare la bellezza e la gioia del momento presente, sapendo che il tempo è un dono prezioso, destinato a scorrere via, e che ogni attimo va vissuto con consapevolezza e gratitudine.

Redazione BenessereMag

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial