Olio extravergine d’oliva: un valido alleato nella tutela della salute

Olio extravergine d’oliva: un valido alleato nella tutela della salute

L’olio extravergine d’oliva (olio EVO), un componente essenziale della dieta Mediterranea, contiene sostanze dotate di spiccate proprietà antiossidanti e antinfiammatorie efficaci nella prevenzione dell’insorgenza di malattie non trasmissibili (MNT), cioè non riconducibili ad un agente infettivo specifico e ad eziologia multifattoriale

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sulla base dei  dati emersi dal XV Rapporto Osservasalute 2017, pubblicato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute delle Regioni Italiane (Università Cattolica del Sacro Cuore) e coordinato dall’ Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha identificato in quattro categorie di MNT: tumori, patologie cardiovascolari, diabete e disturbi respiratori gravi, il principale rischio per la salute e lo sviluppo umano. Tali patologie causano circa 35 milioni di morti l’anno, il 60% dei decessi a livello globale e l’80% dei decessi nei Paesi a basso e medio reddito.

In una popolazione che invecchia velocemente (si stima che nel 2025 saranno più di 1 miliardo le persone sopra i 60 anni) la pressione sul Sistema Sanitario Mondiale sarà destinata ad aumentare, in virtù della maggiore espressione delle MNT e di patologie croniche ad esse ascrivibili come le malattie neurodegenerative tipiche della terza età.

La persistenza di un cattivo stato di salute e la necessità di continue cure ed assistenza inciderà notevolmente sulla qualità di vita del malato e dei suoi famigliari.

È importante invertire la rotta di stili di vita non adeguati

I livelli di conoscenza di queste malattie hanno raggiunto risultati rilevanti negli ultimi anni e dal punto di vista della prevenzione sono stati individuati comportamenti sbagliati e stile di vita da seguire per ridurne notevolmente l’impatto. Secondo l’OMS è di assoluta importanza evitare il consumo di tabacco, l’abuso di alcol, diete non salutari e inattività fisica.

Ma ancora oggi, a livello nazionale, non sono state attuate efficaci strategie di prevenzione

Il regime dietetico è sicuramente il primo problema da affrontare e correggere adeguatamente

I benefici di un regime dietetico che predilige frutta e verdura (le famose 5 porzioni giornaliere raccomandate) ricche di fibre, vitamine e sali minerali, povero di carboidrati raffinati (zucchero e farine) e proteine animali (soprattutto carni rosse) sono ufficialmente riconosciuti.

Un’alimentazione semplice dunque che è la base della dieta Mediterranea

L’UNESCO (United Nations Educational Scientific and Cultural Organization) ha inserito nel Novembre del 2010 la  dieta Mediterranea tra i patrimoni culturali immateriali dell’umanità.

Con quali motivazioni vi chiederete…

La dieta Mediterranea è uno stile di vita che appartiene alle popolazioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo (Italia, Grecia, Spagna, Marocco, Portogallo, Croazia e Cipro) e che viene trasmesso di generazione in generazione fin dagli anni ’50.

Una filosofia che lega insieme la tradizione della buona e sana cucina con la cultura della convivialità e della condivisione tipica di questi luoghi.

Negli ultimi anni, numerosi studi sugli alimenti che fanno parte della dieta Mediterranea, hanno individuato numerose molecole dotate di spiccata attività biologica nei confronti di patologie degenerative croniche.

 

Olio d'oliva
Foto di congerdesign da Pixabay

 

L’olio EVO

Tra gli alimenti utilizzati dalla dieta Mediterranea, l’olio EVO è sicuramente quello più rappresentato, il consumo giornaliero si aggira tra i 25 e i 50 gr al giorno, per la sua versatilità ma soprattutto per le sue innumerevoli qualità benefiche.

Nell’olio EVO sono presenti più di 200 composti chimici con caratteristiche e funzioni molto diverse tra loro: steroli, carotenoidi, alcoli e composti fenolici.

Un “salvavita” grazie alle presenza dei polifenoli, composti con elevate capacità antiossidanti, antinfiammatorie, antiproliferative, anticarginogeniche, antivirali e antiallergiche.

 

 

Nella pianta d’ulivo (Olea Europea) i polifenoli sono presenti nelle foglie e nel frutto (drupa) dove esplicano la loro attività antifungina e antimicrobica e conferiscono il caratteristico sapore sgradevole che tiene lontani i parassiti.

Le variabili agronomiche che possono influenzare la composizione fenolica degli oli vergini di oliva sono principalmente la cultivar, l’area geografica e le condizioni pedoclimatiche in cui essa viene coltivata con particolare riferimento alle disponibilità idriche e allo stadio di maturazione delle olive.

Il contenuto in polifenoli determina il gusto dell’olio: l’idrossitirosolo è responsabile del sapore aspro, mentre l’oleocantale del pizzicore che si avverte al palato dopo l’ingestione.

In molte condizioni fisiologiche e patologiche, durante le reazioni chimiche che avvengono normalmente nella cellula,  vengono prodotte specie reattive dell’ossigeno (ROS) note come radicali liberi, che altamente instabili reagiscono con altre molecole alterandone la struttura e provocando uno stress ossidativo.

Diversi studi hanno dimostrato che i fenoli di Olea Europea contrastano efficacemente l’azione dei radicali liberi, riducendo lo stress ossidativo attraverso diversi meccanismi d’azione: L’oleuropeina agisce come “scavengers”, cioè neutralizza le specie reattive; mentre l’idrossitirosolo all’azione neutralizzante associa l’effetto inibitorio sui mediatori dell’infiammazione in sinergia con l’oleocantale.

In conclusione, i polifenoli dell’olio EVO, in virtù dei loro molteplici meccanismi d’azione, hanno un notevole potenziale nel contrastare l’insorgenza di patologie multifattoriali ad andamento cronico.

Ulteriori studi saranno necessari per definire con chiarezza il  ruolo nella prevenzione/terapia e per identificare le concentrazioni biologiche ottimali.

In copertina: foto di Steve Buissinne da Pixabay

Immacolata Vecchio

Ricercatore CNR/IRIB con la passione per la scienza e la scrittura. "Leggere è viaggiare con la mente, scrivere è raccontare dei luoghi visitati"
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