Vacanza: il mare e il tempo presente in ottica psicoterapeutica

La Dottoressa Giovanna Pascolo, psicologa e psicoterapeuta presso il centro medico Medicina e Nutrizione ci raconta, anche attraverso un breve video, l’esperienza della vacanza, il mare e la consapevolezza del tempo presente in ottica psicoterapeutica.
L’esperienza della vacanza è un’esperienza di totale relax ma non sempre viene vissuta come distensiva, spesso capita che si riveli una fuga dalla vita quotidiana o da un disagio non riconosciuto, ma al contempo un modo alternativo di non riuscire a staccare completamente da essi. Oggi più che mai si fa fatica a stare nel tempo presente, la mente volge ad un altrove, ad uno spazio temporale che in quel momento non è utile ma ci allontana sempre di più da noi stessi. Questo capita spesso purtroppo anche in momenti considerati di pausa o di relax.
Ma un modo per non perdere il tempo presente è quello di stare nel tempo presente!
Ad esempio praticando esercizi di consapevolezza, è possibile imparare a conoscersi di più, in modo più profondo, appunto più consapevole. In vacanza si presenta l’opportunità di “stare”, di fermarsi e percepirsi, grazie ai tempi meno veloci, alla lontananza di una routine che mai come in vacanza non va assolutamente riprodotta, lasciamo andare in vacanza anche la routine!
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Il mare in ottica psicoterapeutica
Quanti di voi si sono chiesti come mai siamo attratti dal mare d’estate o perché in prossimità del flusso marino le nostre menti e i nostri corpi sono magicamente a loro agio?
Innanzitutto l’acqua è un elemento che ci appartiene sin dai primordi della nostra esistenza, è il principio della nostra vita, l’archè del cosmo secondo i filosofi greci. Tuttavia nel momento della fecondazione siamo noi stessi sostanza liquida, durante la gravidanza siamo avvolti dal caldo e protettivo liquido amniotico, infine durante l’intero ciclo vitale il nostro corpo viene irrigato da una copiosa quantità liquida, il 75% che via via si riduce a un 60% durante la fase della vecchiaia. Dunque l’attrazione verso il mare è un richiamo interiore, è la nostra essenza che si rispecchia all’esterno. Sin dall’antichità il mare rappresenta la via della conoscenza, Ulisse nell’Odissea ne subisce il fascino e la persuasiva voce degli abissi lo seduce a conoscere il mondo. Simbolo di desideri e paure, luogo di sfida, dell’ignoto, mezzo sperimentatore dei propri limiti, datore di vita, compagno inseparabile dell’uomo, il mare è un alter ego dell’essere umano.
Secondo lo psicanalista svizzero C.G. Jung “Il mare è il simbolo per eccellenza dell’inconscio, la madre di tutto ciò che vive”, esserne attratti significa essere richiamati dai fondali profondi del proprio inconscio, dalle “tenebre che ricoprivano l’abisso” secondo il libro della Genesi, dal femminile che ondeggia in ognuno di noi.
Il potere del mare
Secondo alcuni studiosi, il mare ha il potere di riportarci al nostro stato naturale, così come il liquido amniotico attutisce i suoni e i rumori esterni, il mare allontana l’anima dai rumori della quotidianità e la mette in contatto con la sinfonia della natura acquatica, con il calore interiore che la avvolge, per questo “quando ascoltiamo o vediamo l’oceano sappiamo di essere nel posto giusto”.
Osservare il mare o immagini che lo rappresentano, stimola “un atteggiamento positivo, stabilità emotiva, recupero di ricordi felici”, produce uno stato di benessere e calma, favorendo una maggiore attenzione funzionale, un incremento della performance e del successo professionale e una chiara diminuzione dell’ansia, “ringiovanisce le menti stanche”. Il mare, l’oceano, le acque sconfinate, contengono nella loro infinitezza più emozione positiva rispetto a quanta ne producano i ricordi di un’infanzia serena, aumentando la felicità del 5,2%.
Dopotutto il colore del mare è il blu, da sempre simbolo di calma ed equilibrio emotivo, di immortalità nel mondo cinese, di purificazione e verità. Stabilizzatore del battito cardiaco, monitorando la pressione il colore blu favorisce la distensione per il corpo e tende ad allontanare forme di agitazione e di stress.
Il pianeta Terra, tra cieli ed acque, è vestito di blu; di nuovo torna il nostro legame con la natura nella quale ci siamo evoluti, il suo richiamo a farvi ritorno, il canto delle onde marine e dei moti dell’anima, perché dinanzi al mare il cervello sorride, dinanzi al mare il corpo si rilassa, dinanzi al mare la psiche respira, dinanzi al mare siamo più felici.
Video:
È possibile scoprire o riscoprire un senso più profondo di pace mentale e benessere attraverso esercizi che riportino l’attenzione ai dettagli, a partire dal nostro respiro per poi coinvolgere i nostri sensi e farli incontrare con il mondo esterno. Al mare ad esempio, possiamo sperimentare la bellezza del nostro essere completamente in sintonia con un nostro luogo ancestrale, come un contatto con i primordi che rigenera nel profondo.
Dott.ssa Giovanna Pascolo – psicologa e psicoterapeuta
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