Alla scoperta del mondo del Sommelier con Simona Trentini

Intervista alla giornalista in enogastronomia e sommelier, Simona Trentini
A tutti noi sarà capitato di incontrare figure, intente a ruotare dolcemente un calice di vino in mano, e mentre nell’aria sprigionano aromi, ci sentiamo raccontare di profumi fruttati , floreali o addirittura speziati . Dopo aver sorseggiato dal quel calice queste figure ci hanno addirittura parlato di sapori più o meno intensi di miele, di ananas o di cannella. E noi li fermi, li abbiamo guardati e ascoltati con curiosità, stupore, a volte affascinati e a volte increduli . Incontrando queste persone, a tutti noi alla fine una domanda ci è sempre passata e rimasta per la testa: “ma come fanno a sentire quelle cose ? “ E allora incuriositi di sapere quanto un calice di buon vino può davvero regalare al palato e alla mente, abbiamo voluto approfondire la conoscenza del mondo del sommelier incontrando la giornalista in enogastronomia e sommelier Simona Trentini, collaboratrice della nostra rivista Benessere Magazine.
Simona, ci puoi far conoscere un po’ meglio il mondo del sommelier, questa figura cosi affascinante coperta quasi da un alone di mistero: chi è e cosa fa esattamente ?
Il sommelier è una figura affascinante e lo è semplicemente perché egli stesso è affascinato dal proprio lavoro, per questo quando un sommelier degusta un vino, ma anche un cibo, ( siamo abituati ad associare il sommelier al mondo del vino ma il sommelier può essere anche di olio, miele ,cioccolato e tanto altro) inevitabilmente affascina anche chi gli sta vicino . Vuoi sapere chi è un sommelier : tecnicamente lo definirei un professionista della degustazione e dell’ analisi sensoriale; personalmente posso aggiungere che è soprattutto un grande amante del buon gusto. Cosa fa ? quello che ho appena detto, cioè in prevalenza analisi sensoriale del cibo o del vino ma anche qui aggiungerei che per me il sommelier spesso è e fa poesia.
Siamo ancora più incuriositi: che cosa è l’analisi sensoriale?
L’analisi sensoriale è una valutazione tecnica e oggettiva del vino o di un cibo che conta 3 passaggi : un esame visivo , uno olfattivo e uno gustativo. Ci sarebbe da dire molto ma purtroppo abbiamo tempi stretti; dovremo eventualmente approfondire in altra sede.
Mi piace aggiungere che il sommelier molto spesso è e fa poesia: ad esempio se deve degustare un buon vino, quando lo vedi roteare il calice, se ha esperienza spesso ha una grazia e un’ armonia di movimento che si può solo restare immobili a guardare. Quando ci parla dei profumi e dei sapori evoca immagini di grande bellezza: parla di rose, violette di bosco, fragole, ciliege e susine, cosi quel bicchiere dall’aria apparentemente banale, si riempie di significati che prima non riuscivamo a trovare.
Ma tutti possono fare il sommelier? quali sono le caratteristiche che un aspirante sommelier dovrebbe avere?
Diciamo tutti i curiosi e amanti del buon gusto: non si tratta solo di mangiare o bere bene ma di cercare sempre il nuovo migliore, sperimentandosi in continuazione e ad ogni occasione. L’allenamento del sommelier è quotidiano: dalla cucina di casa alla cena con gli amici al ristorante. E’ importante capire la percezione dei sapori. Chi è abituato a mangiare e bere frettolosamente non può aspirare a fare il sommelier per professione né per hobby. Prima di essere un lavoro , l ‘attenzione al gusto deve essere una passione che porti sempre con te.
Quali sono i percorsi professionali per entrare in questo mondo?
Se hai la passione per il buon gusto allora puoi diventare sommelier affidandoti ad una scuola o una associazione che ti dia la preparazione tecnica. Io ad esempio ho preso il diploma di sommelier del vino presso L’Associazione Italiana Sommelier e altri diplomi tra i quali sommelier dell’olio, del miele e delle acque minerali, presso la Scuola Italiana Sommelier. Una cosa importante inoltre è non dimenticarsi mai del garbo. Il sommelier è a contatto non con un pubblico qualunque ,ma con un pubblico che vuole godere di quel vino o di quel cibo , quindi educazione e gentilezza devono essere presenti più che altrove per accompagnare le persone in un viaggio sensoriale che lasci emozioni.
Secondo te i corsi di formazione per sommelier sono utili a tutti o solo a chi vuol diventare sommelier per professione?
Assolutamente sono utilissimi a tutti. In genere la nostra società mangia e beve in modo poco consapevole. Solo dopo un corso da sommelier ci si rende conto di quanto eravamo ignoranti.
Ora cominciamo a capire un po’ meglio questa figura, ma ci puoi rispondere anche alla fatidica domanda “ come fate a sentire quelle cose in un vino ?” Mi riferisco ovviamente a sapori di ciliegie, cannella, miele…noi proviamo ma non sentiamo nulla!
La risposta è molto semplice: in natura ci sono molecole che si possono sviluppare ad esempio tanto nella frutta quanto nel vino, per questo gli aromi di un vino ricordano quel tipo di frutta. Non c’è frutta nel vino ma una molecola uguale che emana lo stesso aroma e che il sommelier attento è in grado di riconoscere.
Vorrei concludere questa intervista dicendo che se ci pensiamo, ognuno di noi è già un pò sommelier ogni volta che gusta qualcosa. Solo che non sappiamo esprimerci, non siamo attenti alla qualità, alle sensazioni, a cosa ci ricorda quel profumo. Diventare sommelier significa affinare quello che di natura già siamo e in più apprendere un linguaggio e un modo tecnico per spiegarlo agli altri.
Grazie Simona non vediamo l’ora di continuare a parlare con te di cibi, vini e benessere. Prossimamente visto che l’estate è alle porte, daremo ai nostri lettori, curiosità e approfondimenti su vini spumanti e cibi freschi, per fare bella figura con gli amici. Ciao a tutti a presto.