Elettroporazione: Trattamento Sicuro e Innovativo per la Fibrillazione Atriale

Elettroporazione: Trattamento Sicuro e Innovativo per la Fibrillazione Atriale

Uno studio internazionale di portata straordinaria, pubblicato su Nature Medicine, conferma che l’elettroporazione rappresenta il trattamento più sicuro per la fibrillazione atriale parossistica. Il Maria Cecilia Hospital di Cotignola (RA) è tra i quattro centri italiani che hanno partecipato allo studio, dimostrando la propria eccellenza nel trattamento di questa condizione. La tecnica si basa su impulsi elettrici di brevissima durata, che offrono un’alternativa innovativa e meno invasiva rispetto alle metodiche tradizionali come la radiofrequenza o la crioablazione.

Lo Studio Manifest 17 K: Un’Analisi su 17.000 Pazienti

Lo studio osservazionale retrospettivo denominato Manifest 17 K ha coinvolto 106 centri in tutto il mondo, con l’obiettivo di dimostrare la sicurezza e l’efficacia dell’elettroporazione nel trattamento della fibrillazione atriale. Il Maria Cecilia Hospital, pioniere in Italia per l’utilizzo di questa metodica, ha contribuito allo studio con un significativo numero di pazienti.

Lo studio ha arruolato un totale di 17.642 pazienti, con età media di 64 anni, di cui il 34,7% donne. Tra questi, il 57,8% presentava fibrillazione atriale parossistica persistente e non aveva risposto alla terapia farmacologica. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad ablazione a campo pulsato (elettroporazione), e i risultati sono stati inseriti nei registri internazionali che hanno costituito la base dell’analisi.

Perché l’Elettroporazione è Sicura ed Efficace

L’elettroporazione utilizza impulsi elettrici mirati che colpiscono solo le cellule cardiache responsabili dell’aritmia, senza danneggiare i tessuti circostanti, come il nervo frenico, l’esofago o la vena polmonare. Secondo il dottor Saverio Iacopino, Coordinatore del dipartimento di aritmologia ed elettrofisiologia del Maria Cecilia Hospital, questo riduce significativamente il rischio di complicanze rispetto alle tecniche termiche tradizionali.

“Uno dei vantaggi chiave dell’elettroporazione – spiega il dott. Iacopino – è la sua capacità di colpire esclusivamente le cellule malate con impulsi elettrici di 2 secondi, evitando di intaccare le strutture sane circostanti. Questo si traduce in un tasso di eventi avversi quasi nullo, maggiore sicurezza e una riduzione dei tempi procedurali.”

Ablazione Tradizionale vs Elettroporazione: Quali Sono le Differenze?

Fino ad oggi, le tecniche standard per il trattamento della fibrillazione atriale includevano l’ablazione con radiofrequenza (che utilizza il calore) o la crioablazione (che utilizza il freddo). Sebbene efficaci, queste metodiche possono comportare rischi di complicanze, tra cui la stenosi della vena polmonare, la paralisi del nervo frenico e complicanze esofagee.

L’elettroporazione, invece, è una tecnica non termica che riduce tali rischi. Essa utilizza un catetere introdotto attraverso la vena femorale per erogare impulsi elettrici ad alto voltaggio che provocano una necrosi istantanea delle cellule responsabili dell’aritmia. Questo approccio riduce la durata della procedura di circa il 30% rispetto alle tecniche termiche e comporta un decorso post-operatorio simile a quello delle altre procedure ablative.

L’Importanza dello Studio Manifest 17 K

I risultati dello studio Manifest 17 K hanno evidenziato i significativi vantaggi dell’elettroporazione, confermandone l’efficacia nel trattamento della fibrillazione atriale parossistica. Secondo il dott. Iacopino, questa metodica potrebbe diventare la prima linea di trattamento per questa patologia.

“Nonostante le tecniche ablative tradizionali, come la criotermica o la radiofrequenza, siano ancora valide e sicure, lo studio ci dimostra che l’elettroporazione offre ulteriori vantaggi, sia per i pazienti che per gli operatori. Il tempo di apprendimento della procedura è breve e l’efficienza operativa è molto alta, rendendola una scelta eccellente per il futuro”, aggiunge il dott. Iacopino.

Il Ruolo del Maria Cecilia Hospital

Il Maria Cecilia Hospital si conferma un centro di eccellenza nel trattamento della fibrillazione atriale e uno dei pochi in Italia a eseguire l’ablazione con elettroporazione. Grazie alla vasta esperienza acquisita, il centro è in grado di selezionare il trattamento più adatto per ogni paziente, offrendo soluzioni personalizzate basate sulla loro condizione specifica.

“L’elevato volume di procedure eseguite presso il nostro ospedale – spiega ancora Iacopino – ci consente di scegliere l’approccio più indicato, che può essere termico o non termico. L’elettroporazione si distingue per la sua precisione e sicurezza, ma possiamo anche utilizzare la radiofrequenza o la crioablazione in base alle necessità del singolo paziente.”

Fibrillazione Atriale: Una Patologia Diffusa con Gravi Conseguenze

La fibrillazione atriale è uno dei disturbi del ritmo cardiaco più comuni al mondo. Colpisce circa 2 milioni di persone solo in Italia, e la sua incidenza cresce con l’età: si stima che affligga l’1,3% della popolazione sotto i 65 anni e il 9-10% degli individui sopra i 76 anni. Questa patologia non solo peggiora la qualità della vita, ma aumenta il rischio di ictus ischemico, responsabile del 20% dei casi in Italia.

Per anni, i pazienti che non rispondevano ai farmaci venivano trattati con radiofrequenza o crioablazione, ma l’elettroporazione rappresenta oggi una soluzione innovativa, che riduce al minimo gli effetti collaterali e le complicanze.

Conclusioni: Elettroporazione, il Futuro della Cardiologia

Lo studio pubblicato su Nature Medicine rappresenta una conferma della validità dell’elettroporazione come trattamento sicuro ed efficace per la fibrillazione atriale parossistica. Grazie all’esperienza del Maria Cecilia Hospital e al continuo progresso della ricerca medica, questa tecnica potrebbe diventare la nuova frontiera nel trattamento delle aritmie cardiache, offrendo ai pazienti una soluzione più sicura e meno invasiva.

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Mirko Toller

Laureato in scienze e tecniche psicologiche, imprenditore, mi occupo (anche) di divulgazione scientifica e comunicazione.
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