Regole anti-contagio: rispettare gli altri e proteggere se stessi

L’impennata dei nuovi positivi all’infezione da SARS-CoV-2 ha reso necessaria l’attuazione di urgenti misure anti-Covid. La maggior parte dei nuovi casi è asintomatica e spesso ignora di aver contratto il virus, ma ne contribuisce alla trasmissione al pari dei sintomatici. Pertanto è importante sensibilizzare la popolazione sul duplice obiettivo delle regole anti-contagio: rispettare gli altri e proteggere se stessi.
Non è mai stato prerogativa della popolazione combattere contro un virus invisibile, intrappolato nelle goccioline di saliva, nascosto sulle diverse superfici ed in grado di trasmettersi dall’uno all’altro. Tuttavia, indossare la mascherina, lavarsi le mani e mantenere il distanziamento sociale sono comportamenti individuali di prevenzione e protezione, su cui far leva per arrestare la diffusione del contagio.
Al di là che si possa essere perfettamente sano, asintomatico o sintomatico è responsabilità di ogni singolo cittadino rispettare le precauzioni di base per limitare la trasmissione del virus. Comportamenti non conformi a tali regole, come la presunzione di immunità o di negatività al virus, possono essere pericolosi.
Nessuno è al di sopra di ogni sospetto, chiunque può contrarre inconsapevolmente il virus e trasmettere l’infezione.
Il rispetto di tali regole è fondamentale, perché proteggendo da una trasmissione “involontaria” familiari, amici, conoscenti e tutti coloro con cui abbiamo delle interazione, freniamo la reazione a catena dei contagi. La negligenza diventa uno strumento a doppio taglio, perché ci espone al rischio di contrarre il virus e ci rende fonte di contagio. Pertanto il pensiero condiviso di rispettare gli altri, ottemperando alle regole anti-Covid, garantisce non solo una protezione individuale ma anche collettiva.
Il mondo della sanità applica tale principio ogni giorno attraverso le procedure antisettiche. Infatti un chirurgo, prima di entrare in sala operatoria, lava per un tempo stabilito le mani, le unghie e gli avambracci con detergenti disinfettanti. Da lì in poi non tocca nulla che non sia sterile, ossia privo di microrganismi, e indossa guanti e mascherina. Alla prima incisione, il suo paziente è esposto al rischio di infezione; qualsiasi microrganismo, come batteri, funghi o virus, deve essere bloccato. Allo stesso tempo il medico protegge se stesso da tessuti potenzialmente infetti ed evita di trasmettere una possibile infezione ad altri suoi pazienti.
Attraverso questa chiave di lettura emerge l’impatto su larga scala dei comportamenti individuali previsti dalle regole anti-contagio. Prima della pandemia, la popolazione non aveva consapevolezza alcuna di cosa significasse combattere contro i microrganismi, anzi alcune norme igieniche venivano spesso disattese.
Lavarsi le mani e farlo frequentemente non sembrava così indispensabile, eppure interagiamo per contatto con tantissimi microrganismi ogni giorno.
Prevenzione delle infezioni con il corretto lavaggio delle mani. Fonte Ministero della Salute La mascherina, l’igiene delle mani e il distanziamento sociale sono una forma di rispetto, che per riflesso protegge noi stessi, i nostri cari e l’intera popolazione.
Foto di copertina di Gustavo Fring da Pexels