Vaccini: tra approvazione Johnson & Johnson e sospensione AstraZeneca

Vaccini: tra approvazione Johnson & Johnson e sospensione AstraZeneca

I vaccini anti-COVID sono i protagonisti indiscussi degli ultimi giorni, segnati dall’approvazione del vaccino monodose Johnson & Johnson e dalla sospensione del vaccino AstraZeneca. Le parole del professor Fabrizio Pregliasco “giusto sospendere in via precauzionale il vaccino AstraZeneca, ma non dimentichiamoci che è stato autorizzato il vaccino monodose Johnson & Johnson.”

Il successo del piano vaccinale nazionale è strettamente legata all’efficacia dei vaccini anti-COVID, unica soluzione per uscire dall’emergenza sanitaria. La sospensione del vaccino AstraZeneca ha fortemente minato la fiducia della popolazione, la cui adesione alla campagna vaccinale è fondamentale nella lotta al virus. Sono attese le verifiche delle agenzie regolatorie, nella speranza che le vaccinazioni possano riprendere a pieno ritmo, anche grazie all’approvazione del vaccino monodose di Johnson & Johnson.

Professor Pregliasco
Fabrizio Pregliasco

Una notizia passata in secondo piano, ma ne abbiamo parlato con il professor Fabrizio Pregliascovirologo dell’Università degli Studi di Milano e Presidente ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze).

Giusto sospendere in via precauzionale il vaccino AstraZeneca, ma non dimentichiamoci che è stato autorizzato il vaccino monodose Johnson & Johnson.

Quali sono le caratteristiche del vaccino Johnson & Johnson? Perché si parla di vaccino monodose?

Il vaccino Johnson & Johnson è costituito da un adenovirus, modificato in modo da poter contenere il gene per la produzione della proteina Spike di SARS-CoV-2. Dopo la somministrazione intramuscolare, tale proteina andrà a stimolare il sistema immunitario, determinando la produzione degli anticorpi.

Quindi non è basato su RNA messaggero come Pfizer-BioNTech e Moderna, ma usa un virus (Adenovirus 26 o Ad26) innocuo, perché non può riprodursi e non causa malattie. L’uso di questa tecnologia è alla base anche del vaccino AstraZeneca e dello Sputnik.

Rispetto agli altri vaccini, Johnson & Johnson è considerato il primo vaccino monodose, perché dopo una solo somministrazione gli studi hanno rilevato che il livello di protezione dell’infezione da moderata a grave è del 72% negli Stati Uniti; la percentuale sale all’86% nel proteggere dai casi gravi della malattia.  Ciò è dovuto alla tipologia di adenoviurs e alle caratteristiche del DNA virale scelto come vettore, che è molto immunogeno.

Quali sono i vantaggi del vaccino Johnson & Johnson per la campagna vaccinale?

Questa formulazione è molto più semplice da usare e da distribuire, perché, rispetto alla rigida catena del freddo con cui i sieri a RNA devono essere trasportati e conservati,  Johnson & Johnson può essere conservata per almeno tre mesi a normali temperature di frigorifero (2-8 °C) e per due anni a -20 °C. Poi la singola dose con buoni risultati di efficacia (72%),  confermata anche sulla variante sudafricana (57%), permetterebbe di raggiungere prima l’immunità.

La sospensione di AstraZeneca per il verificarsi di eventi trombotici e decessi “sospetti”, sta alimentando una crescente preoccupazione per gli effetti collaterali della vaccinazione. Quali sono le reazioni avverse previste  da Johnson & Johnson?

Dagli studi registrativi risulta che gli effetti collaterali di Johnson & Johnson sono paragonabili agli effetti visti per altri vaccini anti-COVID. La sospensione in via precauzionale di AstraZeneca non deve preoccupare, ma far riflettere sull’attenzione alla sicurezza sia a livello italiano che mondiale.

Purtroppo AstraZeneca è stato sempre visto come un vaccino di ‘serie B’ a causa della sua minore efficacia per le forme lievi, seppur paragonabile agli altri vaccini nelle forme gravi. Anche il limite degli over 65 è stato superato ampliando la casistica di studio, confermandone la buona efficacia anche sugli anziani.

È comunque giusto fare chiarezza su questo vaccino, lo stop è una linea comune dei principali Paesi europei.

Con il vaccino monodose Johnson & Johnson si potrà recuperare il tempo perso nella campagna vaccinale?

Questo vaccino è sicuramente quello più comodo, ammesso che ci siano quantità adeguate di dosi. Tuttavia non credo che sarà sufficiente questo primo giro di vaccinazioni. Il virus non andrà via così facilmente. Ammesso che si raggiunga l’immunità del 70%, ci saranno nazioni in cui la vaccinazione non verrà fatta e quindi possibili casi di importazione.

L’immunità di popolazione, prevista per l’autunno, è un obiettivo fondamentale, basato sulla fiducia nella vaccinazione. Tuttavia è probabile che la circolazione del virus continui anche dopo, imponendo di rinforzare l’immunità acquisita con richiami successivi.

“Per qualche anno si andrà avanti con richiami singoli come per il vaccino dell’influenza.”

 

Approfondimento:

Johnson & Johnson COVID-19 Vaccine Authorized by U.S. FDA For Emergency Use – First Single-Shot Vaccine in Fight Against Global Pandemic. 

In copertina foto di Nataliya Vaitkevich da Pexels

 

Partita la sperimentazione del vaccino italiano Takis-Rottapharm

Anna Fortunato

Formazione scientifica e passione per la divulgazione. “Somewhere, something incredible is waiting to be known.”
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