Coronavirus. Sperimentazioni e cure giungono da Livorno grazie ad un farmaco usato in ematologia

Coronavirus. Sperimentazioni e cure giungono da Livorno grazie ad un farmaco usato in ematologia

Il 3 Aprile il Fatto Quotidiano pubblica un’intervista del giornalista Giacomo Salvini al Direttore dell’ematologia dell’Asl Toscana Nord-Ovest, prof. Enrico Capochiani

L’ematologo riferisce di aver associato il Covid-19 ad una rara malattia del sistema immunitario.

Il prof. Capochiani e la sua equipe hanno sempre cercato correlazioni tra patologie apparentemente diverse ed in questo caso tra una malattia del sangue e un’infezione virale.

Esaminando le conseguenze del Covid-19, che sono nei casi gravi, la polmonite interstiziale e l’insufficienza respiratoria, hanno trovato un quadro polmonare simile nella sindrome emofagocitica acuta, rara malattia immunitaria, e nel “GVHD”, malattia da trapianto contro l’ospite nei casi in cui il midollo trapiantato ha un iper-rigetto nei confronti dell’organismo.

Hanno così sperimentato il farmaco Ruxolitinib su 8 pazienti di cui 6  sono uomini e 2 donne di età compresa tra i 24 e i 70 anni.

La sperimentazione è partita il 24 Marzo e il farmaco ha mostrato sui soggetti in sole 48 ore una ripresa di tale velocità da evitare loro la rianimazione.

Il farmaco migliora l’insufficienza respiratoria evitando l’intubazione e abbassa velocemente la temperatura corporea. Agisce quindi anche sugli stati febbrili.

Questo farmaco è usato in ematologia per le sindromi mieloproliferative croniche.

Il professor ematologo Capochiani è stato autorizzato dall’AIFA per la sperimentazione e grazie a questa importante intuizione altre regioni italiane hanno adottato l’uso del Ruxolitinib per le gravi crisi respiratorie provocate dal Coronavirus.

Il prof. Capochiani aggiunge nell’intervista al Fatto Quotidiano, che il farmaco ha come effetto collaterale l’abbassamento delle difese immunitarie, se utilizzato oltre i 15 giorni. Nei casi Coronavirus, fortunatamente,  non si andrebbe ad un utilizzo così prolungato.

Ruxolitinib: per cosa si usa, come agisce e rischi associati

È usato per il trattamento delle seguenti affezioni:

 

  • Ruxolitinib è indicato per il trattamento di adulti con mielofibrosi che hanno splenomegalia (ingrossamento della milza) o sintomi correlati come febbre, sudorazione notturna, dolore alle ossa e perdita di peso. La mielofibrosi è una malattia in cui il midollo osseo diventa molto denso e rigido e produce cellule ematiche anomale, immature.

 

  • Policitemia vera negli adulti che sono resistenti o intolleranti al trattamento al medicianle idrossiurea. Polycythaemia vera è una malattia che essenzialmente provoca la produzione di troppi globuli rossi, che possono causare la diminuzione del flusso di sangue negli organi a causa di un “ispessimento” del sangue ed eventualmente la formazione di coaguli di sangue.

 

Ruxolitinib agisce bloccando un gruppo di enzimi noti come Janus chinasi  che hanno un ruolo nella produzione e nella crescita delle cellule ematiche e rilevanza per la funzione immunitaria. Nella mielofibrosi e nella policitemia vera, vi è eccessiva attività JAK, il che comporta un’anormale produzione di cellule ematiche. Queste cellule ematiche migrano verso gli organi, tra cui la milza, facendo sì che si ingrossino. In caso di JAK bloccanti, Ruxolitinib riduce la produzione anomala di cellule ematiche, riducendo in tale modo i sintomi delle malattie.

Nella mielofibrosi, gli effetti indesiderati più comuni con Ruxolitinib  sono trombocitopenia (basse conte piastriniche), anemia (basse conte dei globuli rossi), neutropenia (bassi livelli di neutrofili), infezioni del tratto urinario (infezioni delle strutture che trasportano le urine), sanguinamento, lividi, aumento di peso, ipercolesterolemia (alti livelli di colesterolo nel sangue), capogiri, mal di testa e aumento dei livelli degli enzimi epatici.

Nella policitemia vera, gli effetti indesiderati più comuni con Ruxolitinib  sono trombocitopenia (basse conte piastriniche), anemia (bassa conta dei globuli rossi), sanguinamento, lividi, ipercolesterolemia (alti livelli di colesterolo nel sangue), ipertrigliceridemia (alti livelli di grasso nel sangue), capogiri, aumento del livello di enzimi epatici e pressione del sangue elevata.

Antonella Domenica Amato

Vivo a Catania. Mi interessano gli approfondimenti scientifici e mi occupo di divulgazione scientifica.
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