Dieta e invecchiamento: come vivere bene e più a lungo

Dieta e invecchiamento sono fortemente connesse ma anche lo sviluppo della medicina e della tecnologia ha determinato un innalzamento notevole delle aspettative di vita.
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Si vive di più, ma in che condizioni di salute?
Di pari passo con l’aumento demografico della popolazione anziana (si stima che nel 2025 saranno più di 1 miliardo le persone sopra i 60 anni) sono cresciute anche le patologie connesse alla terza età. In primo luogo il declino delle funzioni cognitive con perdita della memoria e sviluppo di demenza. A chi non spaventa l’idea di diventare vecchio e non avere ricordi, di non riconoscere i volti una volta familiari , di non avere idea del mondo intorno, come succede nei malati di Alzheimer o Parkinson.
La ricerca scientifica degli ultimi anni si è affannata nel tentativo di capire i cambiamenti che si verificano nel cervello durante l’invecchiamento, spiegare le cause responsabili e indicare strategie che possano prevenire, ritardare o alleviare le conseguenze.
A quale conclusioni si è giunti?
Gli scienziati sono lontani dall’aver completamente compreso i meccanismi responsabili , hanno però individuato nello stress ossidativo e nell’infiammazione due cause scatenanti:
- In molte condizioni fisiologiche e patologiche vengono prodotti all’interno della cellula, durante le reazioni chimiche, specie reattive dell’ossigeno (ROS) note come radicali liberi, che altamente instabili reagiscono con altre molecole alterandone la struttura e provocando uno stress ossidativo.
- In presenza di un agente irritante o ritenuto dannoso, l’organismo risponde mettendo in atto un meccanismo di difesa: l’infiammazione, che ha come scopo l’eliminazione della causa scatenante.
Dieta e invecchiamento: in che modo è possibile evitare la produzione di radicali liberi e il processo infiammatorio?
In aiuto vengono i polifenoli, molecole chiave dotate di attività antiossidante e antinfiammatoria.
I polifenoli sono il più numeroso e più ubiquitario gruppo di molecole organiche presenti in natura in una vastissima varietà di piante. Ad essi si devono i colori sgargianti e brillanti di frutta e verdura. Intervengono nella difesa da stress, da insetti dannosi, da funghi e dalla radiazione ultravioletta.
Sono un componente essenziale della dieta mediterranea che comprende il consumo di legumi, frutta, vegetali, olio extra vergine d’oliva (Olio EVO), te e vino rosso.
Numerosi sono gli studi che hanno dimostrato l’importanza dei polifenoli nella protezione dai danni alle cellule in età avanzata.
Tra tutti, la quercetina e la naringenina, i flavonoidi più abbondanti nelle bucce degli agrumi e il resveratrolo presente negli acini d’uva, hanno la capacità di limitare i danni cellulari attivando i meccanismi antiossidanti e antinfiammatori.
Nel cervello, queste molecole innescano un meccanismo a cascata che porta all’attivazione di Sirt1, un enzima implicato in una serie di processi volti a mantenere l’integrità cellulare, e che agisce come un interruttore spegnendo l’innesco del processo ossidativo e infiammatorio.
Ancora molto si può scoprire sull’importanza di questi e di altri fitoderivati nella prevenzione delle malattie e nella cura della salute, per ora possiamo concludere che l’adagio dei nostri nonni di bere un buon bicchiere di vino rosso durante i pasti, non è del tutto privo di un fondamento scientifico!
Per saperne di più:
- Effects of Resveratrol and other Polyphenols on Sirt1: Relevance to Brain Function During Aging.
- Sarubbo, S. Esteban, A. Miralles and D. Moranta. Current Neuropharmacology, 2018, 16, 126-136
Foto di copertina di Carmen Camacho da Pixabay