I tumori della pelle? Si prevengono (anche) con un tatuaggio

Spesso in estate si parla di protezione della pelle, perché anche se l’esposizione hai raggi solari è importante per la produzione della vitamina D allo stesso tempo una eccessiva esposizione ai raggi solari potrebbe comportare l’insorgere di problemi meno gravi quali scottature, invecchiamento precoce, ma anche malattie più gravi come i tumori della pelle.
Sugli scaffali dei negozi specializzati possiamo trovare protezioni con filtro UV fino all’ 80% dei raggi solari. I meno prudenti si accontentano di usare una protezione minima del 10-20% e poi ci sono i più attentati che non usano alcuna protezione, ma addirittura si ungono di oli nelle ore più calde del sole di luglio e agosto.
Ma chi fa veramente bene? Chi eccede nell’uso di creme super protettive filtrando quasi tutti i raggi UV? O chi invece non ne fa uso esponendosi in modo eccessivo ai raggi solari? Chi è nel giusto e chi sbaglia?
Se a queste domande si poteva argomentare senza però avere dati certi, oggi è invece possibile dare una risposta in tempo reale grazie al “tatuaggio” in grafene per monitorare la salute.
Il prototipo in grafene per monitorare le funzioni vitali di un individuo è stato presentato al congresso Mobile World di Barcellona. Questo dispositivo è in grado di monitorare in tempo reale idratazione e livelli di ossigeno nel sangue e l’esposizione ai raggi UV.
Il grafene per chi non lo conoscesse è stato soprannominato il materiale del futuro grazie alle sue proprietà ottiche, elettriche e meccaniche, presentandosi come un materiale promettente per applicazioni in diversi ambiti tecnologici. La sua prima osservazione risale al 2004 presso l’università di Manchester nel gruppo del prof. Andre Geim, insignito del premio Nobel nel 2010.
Nonostante le enormi potenzialità, le applicazioni sono ancora lente ad arrivare. Ad oggi, sul mercato esistono le racchette da tennis e le biciclette realizzate usando il grafene come parte integrata del telaio, cuffiette che migliorano l’esperienza del suono e modulatori di frequenze nell’ambito delle telecomunicazioni.
Il “tatuaggio” realizzato con il grafene è una delle tante possibili applicazioni che come spiegato potrebbe non solo monitorare la presenza di ossigeno nel sangue e idratazione, ma anche l’esposizione ai raggi UV. Graphene Flagship – progetto finanziato dalla Comunità Europea – ha realizzato dei prototipi per monitorare questi parametri per chi lo indossa. Inoltre essendo molto leggero e trasparente si può applicare direttamente sulla pelle, monitorando oltre ai parametri indicati precedentemente anche il battito cardiaco, la frequenza respiratoria e la temperatura corporea. Come si può immaginare questo piccolo dispositivo può trovare ampio uso in ambito medico, per esempio per chi è in debito di idratazione o per chi si espone in modo eccessivo ai raggi UV.
Spiega Spinato – Business developer per Graphene Flagship – sono stati già presi contatti con aziende per inserire questo adesivo all’interno dei costumi da bagno, così da sapere quando è il caso di usare una crema protettiva o interrompere completamente l’esposizione al sole.
Foto in copertina di Max Rovensky su Unsplash