Quanto il pregiudizio ci condiziona? Sacco e Vanzetti e la trappola mentale “Effetto Alone”

Quanto il pregiudizio ci condiziona? Sacco e Vanzetti e la trappola mentale “Effetto Alone”

Il processo di due emigrati italiani accusati senza nessuna prova di omicidio nel 1920 negli Stati Uniti si concluse nel 1927 con la pena capitale

Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti furono accusati di omicidio avvenuto in corso di rapina.

All’accusa ingiusta seguì un processo indiziario lungo sette anni e nell’agosto del 1927 morirono sulla sedia elettrica.

Nessuna prova inchiodava gli italiani Sacco e Vanzetti e furono condannati nonostante la confessione di un detenuto portoricano che li scagionava. Quella confessione li avrebbe dovuti liberare da ogni accusa poichè il detenuto portoricano ammise di aver preso parte alla rapina del calzaturificio e di non aver mai visto Sacco e Vanzetti.

I nostri connazionali non avevano partecipato a nessuna rapina e non avevano assassinato la guardia giurata e il cassiere del calzaturificio di Boston.

Un processo che per gli innumerevoli dubbi scatenò una grande campagna di opinione a livello internazionale.

Un clamoroso errore giudiziario in cui i nostri connazionali furono chiamati ad espiare la difficile situazione che si viveva in America dovuta al proliferare della delinquenza.

Sacco e Vanzetti mostrarono grande dignità a loro discolpa e furono consapevoli che quello che affrontavano, il percorso con destinazione sedia elettrica, non sarebbe stato vano nella battaglia per un mondo più giusto.

Per la prima volta dopo la Grande Guerra, irruppe il peso dell’opinione pubblica scatenata dalla mobilitazione internazionale che purtroppo non servì ad evitare loro l’ingiusta pena.

Sacco e Vanzetti non rinunciarono mai all’affermazione in tribunale della loro innocenza e negli anni del processo scrissero innumerevoli lettere sulla storia della loro vita di immigrati in America, dei loro sogni, delle lotte anarchico-socialiste per i diritti dei lavoratori.

Queste lettere consegnate ai giornalisti hanno contribuito a numerosi libri e alla sceneggiatura di un film con Gian Maria Volontè e ad un altro film con Beppe Fiorello. Per non parlare della famosa ballata e delle canzoni a loro dedicate anche da Joan Beaz e Morricone.

Il loro nome fu riabilitato cinquant’anni dopo.

23 Agosto 1977. Proclama del governatore del Massachusettes: “Io dichiaro che ogni stigma ed ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti”

La tragedia di un clamoroso errore giudiziario frutto di pregiudizio

Prevalse il pregiudizio sull’immigrazione italiana e la paura della prorompente delinquenza delle classi meno agiate, prevalse la lotta contro le idee politiche radicali e anarchiche per cui Sacco e Vanzetti erano ritenuti comunisti.

Negli Stati Uniti in quel periodo si viveva un’intensa paura del comunismo. Inoltre Sacco e Vanzetti erano poveri, il primo faceva il calzolaio e il secondo il pescivendolo, e avevano una comprensione imperfetta della lingua inglese.

Il pregiudizio può riguardare i tratti somatici di un individuo, il carattere, l’aspetto più o meno curato, la mancanza o l’eccesso di fascino e bellezza. E per un solo elemento favorevole o sfavorevole può influenzare in toto gli altri tratti appartenenti all’individuo positivamente o negativamente.

1920: Edward Lee Thorndike

Lo psicologo statunitense parla dell’Effetto Alone come un errore costante nelle valutazioni psicologiche per cui si proietta un particolare tratto di una persona o di un evento (positivo o negativo) sugli elementi contigui sul piano fisico o simbolico.

L’Effetto Alone è una vera e propria trappola mentale che ci ingabbia, non solo nella necessità di trovare un colpevole di un torto, affinchè qualcuno paghi e dia sollievo alle nostre sofferenze, ma anche nei giudizi affrettati sulla gente in cui ci imbattiamo e che conosciamo appena.

Ho infatti parlato di pregiudizio ed esso si esprime sia nella sottostima dello straniero perchè sconosciuto che nella eccessiva fiducia dell’altro per aver apprezzato in chi conosciamo poco una qualità che ci affascina.

Possiamo affermare che il pregiudizio sia figlio dell’ignoranza.

 

Antonella Domenica Amato

Vivo a Catania. Mi interessano gli approfondimenti scientifici e mi occupo di divulgazione scientifica.
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